venerdì 6 aprile 2007

Io scrivo e basta


Molte persone mi chiedono come faccio a scrivere poesie o racconti talmente belli.Si sbagliano, dietro alle lusinghe per un mio scritto che ovviamente accetto gradevolmente, la sento una cosa palese e ineducata. Non è giusto premiare me per una qualche opera di scritto visto che io sono una “scrittrice per caso”. C'è chi nasce con questo modo di fare e che ha questo dono. Io lo ho per un semplice motivo: è il mio modo di esprimermi, si non sempre riesco ad essere diretta con una persona e decido di scrivere per esprimere le mie emozioni.Tra i mille complimenti, a volte ho voglia di beffarmene perchè ci sono persone che hanno speso una vita per imparare a scrivere e non è giusto che perchè a viene facile devo essere lodata io e lasciati da parte gli altri. I veri poeti sono quelli che non sanno scrivere. Mi è capitato innumerevoli volte di essere consultata per uno scritto. Ovvio che ero gioiosa nell'aiutare la persona e davo i miei consigli però, sapete cosa rispondo? Un esempio. L'altro giorno stavo intervistando una persona con le mie amiche per il giornalino dell'oratorio. Stava appuntandosi tutto la mia amica. Era lenta nello scrivere e allora lei ha detto a me di scrivere. Io ho preso la penna e ho cominciato a scrivere. L'intervistato ha detto: oh, guarda come è veloce, che brava. E così la mia amica ha precisato: ovvio lei scrive sempre molte poesie e racconti anche al computer, è una scrittrice. Questo mi ha confessato che anche a lui piace scrivere poesie e. forse in cerca di un consiglio, da l mio punto di vista per il blocco dello scrittore che probabilmente lo sorprende spesso, mi ha chiesto come facevo a scriverle. Io ho semplicemente risposto: quando ho l'ispirazione comincio a scrivere, poi, una volta terminata la poesia, non la tocco più, neppure una volta, a meno che mi accorgo di aver fatto un errore di verbo, non tanto grammaticale, perchè io lo adoro quella specie di difetto che mi piace chiamare l'errore poetico. Da un tocco alla poesia, quindi se la ho fatta il 15 marzo, rimane non modificata. Mi guardò con un aria un tantino perplessa ma aveva uno sguardo lievemente complice che da una parte sembrava aver capito.Ricordate sempre che il vero scrittore è chi non ha mai tenuto una penna in mano, e quello ancor più bravo quello che conosce la lingua, ma prende e apre il dizionario e scrive.Mi dicono molto spesso che sono malinconica e che nella vita sono triste alquanto si legga nelle mie poesie, ma io rispondo, se non ho voglia di parlare che non è vero, ma se ho voglia: le poesie non devono necessariamente essere felici ma possono essere anche tristissime tutto dipende dall'autore e dal suo attuale stato d'animo, o il motivo che lo ha spinto a scrivere il quanto.Una altra frase che adoro dire a chi mi chiede una domanda non completamente precisa è: la penna la tiene il cuore, non la mano, e per questo, non esiste un mancino o un destro. Come scrissi nella mia poesia per una mano o l'altra.Per la verità i concorsi ai quali partecipo non sono per far vedere che sono brava, ma per dimostrare che anche un'undicenne può essere scrittore, forse più di quelli che si credono tali. Ciò è stato dimostrato nel primo concorso della mia vita, dove a gareggiare erano tutte persone più grandi di me e spesso e volentieri anziani con molti concorsi alle spalle.Eppur la difficoltà io ho vinto il primo premio categoria critica e il premio ora è per tutti quelli che sono piccoli m a grandi scrittori.